Palazzo fatto realizzare dalle Famiglie Tresca-Maremonti nel 1588 - 1594. L'attuale facciata tardosettecentesca è in realtà composta da diverse unità immobiliari accorpate, ma che al suo interno conserva evidenti testimonianze dell'impianto tardo cinquecentesco (androne e cortile) dell'originario complesso principale.
Passato ai De Vito sempre nel '500, qui visse sino al 1594 l'abate Nicolò De Vito, secondo l'Arcudi filosofo, teologo, legista, cosmografo e predicatore .... che fece di questo palazzo "un'Accademia di dotti e di letterati" . I De Vito, alla fine del '700 si estinsero negli Andriani. Nel 1797 il barone Giuseppe Maria Andriani vendette la proprietà alla ricca famiglia Papadia.
I Papadia, che avevano probabilmente alcune abitazioni contigue al palazzo, nel 1798 unificarono il prospetto realizzando in questo modo uno tra i palazzi più estesi dell'abitato. E' in questa fase che i Papadia posero la propria Arma sul timpano dell'apertura posta sopra il portale. Nella prima metà del '900 l'edificio passò alla famiglia Greco.