San Pietro in Galatina era uno dei feudi che costituivano la Contea di Soleto, per cui, fino ad un certo periodo, i feudatari Conti di Soleto furono anche Signori di San Pietro in Galatina fino a quando, poi, questo centro prese il sopravvento sugli altri.
Caduta la dinastia normanna e poi quella sveva, la Contea di Soleto, e quindi anche San Pietro in Galatina, fu concessa da Carlo I d'Angiò ad Ugo del Balzo, venuto al suo seguito dalla Francia. Alla morte di Ugo, avvenuta nel 1308, gli succedette il primogenito Raimondo che ampliò molto la città, la cinse di mura e concesse vari privilegi ai cittadini: Le prime mura realizzate in Santo Pietro, furo fatte nel 1334 .
Il nome dei del Balzo, e poi degli Orsini – del Balzo, si intreccia e si avvicenda col nome di Galatina, cosicché la loro storia diventa la storia della città: "Furono le istituzioni degli Orsini – del Balzo a far da fermento allo sviluppo graduale che Galatina, pur con alti e bassi, ha registrato dal trecento ad oggi. Il primato che questa città segna nella imprenditoria e nella economia in genere, su tutta l'area del leccese meridionale, trova il suo abbrivio nell'età di Raimondello Orsini del Balzo".
[A. Antonaci, "Galatina Storia e Arte", Galatina 1998].
Poiché alla sua morte Raimondo non lasciò figli, in quanto gli erano premorti tutti, destinò i suoi feudi al nipote, Raimondello Orsini il quale aggiunse al proprio il cognome del Balzo e inquartò l'arma degli Orsini in quella dei del Balzo.
Nel 1386 sposò Maria d'EnghienBrienne dalla quale ebbe quattro figli. Il primogenito Giovanni Antonio gli succedette, poi, nel principato.
Al principe Raimondello Orsini del Balzo si deve la costruzione, sul finire del trecento, della straordinaria chiesa dedicata a S. Caterina d'Alessandria, luogo di culto ed insieme centro irradiatore della cultura artistica in Puglia negli ultimi secoli del Medioevo. Accanto alla chiesa sorse un convento e un ospedale, attualmente sede del Municipio.
La presenza degli Orsini del Balzo ed il potere sempre crescente di quello che diventerà lo "Staterello di Santa Caterina" [B. Perrone, "Neofeudalesimo e Civiche Università in Terra d'Otranto", Galatina 1978] danno un notevole impulso alle attività economiche della città. Come pure, la presenza della Basilica cateriniana sarà sempre il punto di riferimento di tutto il processo di sviluppo di Galatina, sia in senso religioso sia in quello culturale, economico, sociale.