Abitato da Alessandro De Magistris alla fine del '500 poi passato di proprietà e frazionato in molteplici porzioni, questo palazzo ha subito numerose e consistenti ricostruzioni pur conservando alcune peculiarità del XVI secolo.
E' presente ancora il cortile con colonna che regge elementi arcuati molto simili a quelli presenti in altre costruzioni del medesimo periodo; Si nota una finestra al piano superiore che presenta fregi figurativi con putti e festoni tipiche delle migliori fatture del '500 galatinese.
Sul fianco sinistro, quello rivolto verso Piazza della libertà è presente una lapide che commemora l'opera di Carlo Mauro.