A distanza di quattro anni dal primo album “Torniamo presto” (2014), il progetto musicale 100% pugliese ACQUASUMARTE nato nel 2007 per volontà di Vincenzo Aversa e dal 2010 divenuto gruppo a tutti gli effetti con all’attivo numerose e importanti esibizioni live, mantiene la promessa e nel mese di aprile 2018, pubblica con DischiUappissimi il secondo album “Vivere non si può”.
Nella sua struttura omogenea con arrangiamenti e testi delle canzoni sostanzialmente legati l’uno all’altro, “Vivere non si può”, rivaluta il concetto di album e si avvicina all’idea di concept come opera coerente e unitaria tipica della metà degli anni Sessanta.
I nuovi sette brani inediti si allontanano molto dai suoni e dai temi che hanno caratterizzato gli esordi del progetto e poi il percorso del gruppo dalle prime importanti esibizioni al Dirockato Festival, Giovinazzo Rock Festival, Buco Bum Festival e Aritmia Mediterranea per citarne alcuni, fino alle più recenti al Farm Festival, Cellamare Music Festival e Cinzella Festival.
In questo nuovo lavoro, la chitarra acustica lascia il posto all’elettrica e le tastiere, nel precedente disco ("Torniamo presto") appena accennate, questa volta sotto le mani di Antonio Conte, diventano definitivamente protagoniste sostituendo totalmente il sassofono.
La sezione ritmica con Francesco Todisco alla batteria e la new entry Federico Caramia al basso diventa più robusta e incisiva.
I testi di Aversa, sostenuti da un cantato più ricercato e nervoso, abbandonano le tematiche più intimiste e personali per orientarsi con rinnovata passione e spirito di denuncia verso temi sociali.
Tutti i brani dell’album, registrati, missati e masterizzati da Fabrizio “Faco” Convertini, prima presso “LeDune Recording” e poi presso “Giungla” di Martina Franca, si avvalorano della collaborazione d’importanti musicisti come Bale Bulatovic, storica icona del rock balcanico (chitarra elettrica nei brani “Vivere non si può” e “La vita non è vita”), Sebastiano Lillo (chitarra resofonica nel brano “Questo paese”), Ronny Gigante in arte Gigante e già bassista della band Moustache Prawn (ukulele e cori nel brano “Hai ragione tu”) e Luciano D’Arienzo già chitarrista della band Vegetable G (chitarra elettrica nel brano “Vecchia musica”).
L’accattivante quanto elegante artwork del disco è opera dal grafico Giuseppe Sciorsci.
Eventi organizzati da: EUTOPIA ARCI Via Montecassino,14 Galatina