Ubicazione e Storia
Fatta realizzare da Raimondello Orsini del Balzo ed iniziata nel 1383, poteva dirsi già compiuta nel 1391. Quest’ultima data è incisa sull’architrave della porta laterale della chiesa, posta alla sinistra dell’osservatore.
E furono costruiti anche il monastero Orsiniano, che non è più quello che noi vediamo oggi ricostruito a ridosso della chiesa, e l’ antico Ospedale, con diritto di patronato, attualmente denominato Palazzo Orsini e adibito a sede del Municipio.
Stile
Lo stile della Basilica orsiniana, una delle chiese più caratteristiche dell’Italia meridionale, sia per la sua architettura e sia per i suoi affreschi, è costituito da una rara commistione di diversi elementi dello stile Romanico e del Gotico, i quali, senza mai alterarsi in una completa fusione, sono sempre strettamente collegati e connessi insieme: è il romanico pugliese, che trae la sua origine dal Romanico, con un qualche influsso bizantino, senza mai dimenticare la contemporanea presenza del Gotico, con influssi e ascendenze normanni.
Facciata
La facciata, dalla linea di un purissimo romanico, è tricuspide con tre portali splendidamente ornati da intagli in pietra leccese, in doppia fascia su quelli laterali e su tripla fascia su quello centrale. La cuspide centrale sovrasta di molto quelle laterali. Al fastigio, sotto il cornicione, essa è ornata con archetti rampanti ciechi a tutto sesto trilobati. Lo stesso motivo decorativo adorna anche le cuspidi minori e ricorre sulle pareti superiori della navata maggiore e sulla parete della navata minore di destra. Su quella di sinistra esso è scomparso a motivo della nuova costruzione seicentesca del convento addossato alla chiesa. Il portale principale ha un pròtiro, ridotto ora a due colonne che poggiano su due leoni stilofori e sorreggono due aquile. In origine il pròtiro si componeva di quattro colonne e il sagrato, con un declivio da uno a cinque gradini davanti alla chiesa, era delimitato da quattro esili tronconi di colonne marmoree che, avanzi del primitivo convento, erano state poste a uguale distanza tra loro a due metri dalla facciata (come si può vedere nell’opera di P.Cavoti). Sull’architrave del portone centrale, il bassorilievo di Gesù assiso tra i dodici Apostoli richiama la decorazione dei sarcofagi romani del IV secolo.
La facciata centrale è divisa orizzontalmente in due sezioni poste su piani differenti: la superiore rientrante e la inferiore sporgente. La sezione superiore, ornata con archetti rampanti, ha tre acroteri: una croce al centro, San Francesco d’Assisi, a destra, e San Paolo Apostolo, a sinistra. Al centro il magnifico rosone che illumina l’interno. Anche questo è contornato da due fasce riccamente intagliate e sormontato da un mezzo architrave aggettante di pietra finemente intagliata. Dodici esili colonnine, a guisa di raggiera, partendo dall’esterno si fermano intorno ad un cerchio più piccolo che racchiude l’arma dei Del Balzo, a vetri colorati legati in piombo. Le cuspidi minori, un po’ rientranti, sono ornate come la maggiore, con archetti rampanti, ed hanno due grandi occhi ciascuna: i maggiori, verso l’esterno, ed i minori, dalla parte interna, collocati in asse con i portali laterali.
Seguendo l’esame esterno dell’edifico, dopo le tante caratteristiche che ci riportano al romanico, ecco alla fine la ‘testa’ della grande nave, una grande edicola di forma ottagonale che ne costituisce l’abside, in uno stile dalla purissima linea del gotico-pugliese. Quest’ultima campata, o coro, viene aggiunta al restante corpo della Basilica da Giovanni Antonio Orsini del Balzo, intorno al 1460. Questa parte che doveva servire al grande edificio "quasi di lanterna per renderlo luminoso" si differenzia molto anche architettonicamente dal restante corpo di fabbrica. E’ costruita su una base di forma ottagonale, con sette grandi finestre a strombo interno ed esterno, cinque delle quali sono aperte e due murate. Fasci di colonne polìstili, polianulari suddividono il perimetro interno in otto lati. Le grandi luci delle finestre (m. 7 di altezza) si aprono sui muri perimetrali, divisi dalle colonne, e poggiano su mensole con fregi a piccoli archi. Lo stesso motivo ornamentale degli archetti trilobati è ripetuto al vertice. La cupola esterna è nascosta da una balaustra traforata cuspidale, conservata in parte; e la sua copertura è a scalea. Sempre all’esterno le grandi finestre sono sormontate dalle armi delle famiglie: del Balzo, Orsini, d’Enghien, Colonna e Clermont, inquartate.