La crisi chiama, Galatina risponde con la sua grande generosità. La macchina della solidarietà spontanea, che si è messa in moto in questi giorni, fa riscoprire valori importanti che uniscono le persone superando ogni restrizione. Nei giorni scorsi Antonio De Maria, medico di base galatinese, aveva denunciato la situazione difficile in cui, insieme ai suoi colleghi, si trova a lavorare, senza adeguate mascherine né tute di protezione.
L’appello è stato subito fatto proprio dai cittadini che hanno scritto personalmente al dottore De Maria ed è lo stesso medico a testimoniarlo sui social. “E poi arrivano le cose belle, quelle che non ti aspetti -scrive De Maria - Mi chiama una paziente: "dottore io so fare le mascherine in tessuto con filtro, mi metto all'opera. Appena pronte le consegno". E ancora un altro paziente: "dottore posso raggiungere una ditta salentina che produce i dispositivi. Non so cosa riesco a prendere, ma sicuramente ve li faccio avere". E ancora un altro paziente: "dottore ho procurato due kit. Te li porto a casa". E a fine giornata un'altra sorpresa: un pacco con quindici tute Coronavirus per medici ed infermieri. Questa è l'Italia, quella buona, quella solidale, quella che ti dà la voglia di continuare a combattere. Grazie”.
Ma a mobilitare il cuore di Galatina ci stanno pensando in tanti. Quasi trecento commercianti galatinesi hanno creato un gruppo whatsapp, SoSGalatina e stanno raccogliendo fondi per acquistare DPI per il 118.
La Protezione Civile in queste ore sta distribuendo all’ospedale “S. Caterina Novella” mascherine donate da privati e alcune aziende del territorio. Sono in arrivo da Collemeto delle divise.
L’Associazione Correre Galatina ha donato un dispenser di disinfettante per le mani al reparto di Malattie Infettive del nosocomio galatinese.
Legambiente Circolo “La Poiana” sta raccogliendo fondi attraverso la creazione di alcune opere artistiche. Lo scopo è sempre quello di dare una mano concreta agli operatori sanitari dell’ospedale.
Insomma, mai la distanza ha così avvicinato. Si avverte la necessità di restare accanto gli uni gli altri anche nell’obbligo della lontananza fisica. Solo insieme si può lottare davvero contro una crisi così complicata come quella scatenata dal coronavirus.