A partire da lunedì 25 saranno trasmesse sulla pagina facebook del Patto locale una serie di interviste inedite (e non solo) a uomini e donne che hanno vissuto in maniera diretta e indiretta gli anni della prigionia nel corso della seconda guerra mondiale. L’organizzazione dell’iniziativa è stata coordinata dall’Assessore al Polo bibliomuseale Cristina Dettù e dalla bibliotecaria Maria Grazia Barnaba.
La Giornata della memoria viene istituita per commemorare le vittime dell’Olocausto e, per questo motivo, l’iniziativa del Patto locale per la lettura di Galatina nasce dalla volontà di raccogliere testimonianze sul territorio da uomini e donne di Galatina o dei paesi limitrofi per conoscere e trasmettere alle generazioni future il racconto di vicende che in qualche modo hanno interessato anche le nostre terre e i nostri nonni.
Il lavoro parte dalle vicende che hanno avuto luogo a S. Maria al Bagno, dove, all'indomani della liberazione degli internati nei campi di concentramento, fu allestito un campo profughi per gli ebrei provenienti soprattutto dall'Est Europa.
Le interviste sono state raccolte attraverso dei video amatoriali in modo tale da poter con-dividere le emozioni, osservare le espressioni del loro viso durante la narrazione di storie vere, che sono storie della loro vita. Il lavoro successivo sarà quello di trasformare le interviste su carta in una raccolta di scritti che rappresenterà, appunto, memorie narranti, nel corso degli anni, per non dimenticare.
Nello specifico, Matilde Diso (Università Popolare A. Vallone) ha raccolto la testimonianza di Nino Congedo, mentre Rosanna Valletta (Università Popolare A. Vallone) di Edoardo Santoro su suo padre Nicola. Simona Ingrosso (Circolo Acli Noha) intervista Pina Vincenti e Anna Francesca Magnolo su Enzo Vincenti e Antonella De Luca sugli zii Tina Sambati e Bussell. Sonia Venuti (Fidas Collemeto) raccoglie l’intervista di Paolo Pisacane. Saranno presenti anche dei contributi video a cura di Giorè e del Liceo Scientifico A. Vallone di Galatina.
-Abbiamo il dovere di non dimenticare – ricorda l’Assessore Dettù – e ciò può avvenire solo conoscendo la storia. Partire dal nostro territorio, dai nostri conterranei che hanno vissuto quegli anni e attraverso la loro voce raccontare la storia: questo il senso profondo di MEMORIE NARRANTI, che racchiude parole drammaticamente vere, che arrivano dal profondo del cuore e della mente per non dimenticare, appunto, per insegnare a chi ancora non conoscere e per scuotere le coscienze-.