Testo e regia: Francesco Aiello, Fabrizio Pugliese
Musiche: Remo De Vico
Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura
mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della
stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio delle
vittime?
In scena sarà un mafioso stesso a parlare; storie e fatti sono
filtrati attraverso il suo sguardo…
La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di
forte presa senza i quali sarebbe come un popolo senza
religione, senza ideologia…
I mafiosi hanno costruito un’immagine di se da ‘uomini
d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella loro
lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i
poveri contro i ricchi…
La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere…
Abbiamo dato forma ad una creatura narrante, un’anima
nera, il lato oscuro del pensiero meridiano…
-L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.- (Italo Calvino)
Ingresso con tessera arci 2019/2020 + contributo
Info e prenotazioni: 389425057 - 3891081226
Eventi organizzati da: LEVERA Via Bellini, 24 Noha Galatina
Levèra: un’etimologia che vuol dire levare, sollevare, sostenere, fare leva, soffiare (detto del vento). Un vento forte s’alza e soffia dalle periferie. Un vento di inclusione, di rinascita, di possibilità, di fiducia.